Agricoltura integrata
Qualsiasi coltivazione e così anche la vite è soggetta ad attacchi e minacce da parte di organismi nocivi o patogeni, che possono portare alla malattia e nei casi estremi fino alla distruzione totale del raccolto o addirittura alla morte della vite. Per questo motivo l’uomo ha cercato di trovare degli accorgimenti e delle cure per evitare che le viti si ammalino e per curarle.
Oggi sono a disposizione dell’agricoltore innumerevoli strumenti per salvaguardare l’uva e la vite che si possono classificare in: agronomici e chimici. Tuttavia per raggiungere una reale efficacia degli interventi di profilassi e cura occorre un uso ragionato degli strumenti a disposizione.
L'Agricoltura Convenzionale o della Chimica ha pensato di essere onnipotente con l’impiego indiscriminato dei prodotti chimici, sottovalutando totalmente gli strumenti agronomici.
L’Agricoltura Biologica è quasi una reazione all’Agricoltura della Chimica, anche se della chimica non può farne a meno in maniera assoluta nemmeno lei, il rame e lo zolfo sono anche essi prodotti chimici. Quindi adotta solo strumenti agronomici (naturali) e anche prodotti chimici non di sintesi.
L’Agricoltura Integrata coniuga le due Agricolture sopra richiamate e utilizza razionalmente entrambi gli strumenti. Cioè gli strumenti agronomici e quando necessario anche quelli chimici. Il termine Integrato sta a significare proprio questo concetto di complementarietà dei mezzi chimici ed agronomici.
L’utilizzo limitato dei fitofarmaci proprio del Biologico e dell’Integrato, favorisce la salvaguardia dell’entomofauna antagonista naturale dei parassiti nocivi alla coltivazione e il ristabilirsi degli equilibri naturali, oltre ad essere molto più rispettosa dell’ambiente e della salubrità dei prodotti alimentari.